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Storie di   rsetti

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UN PO'

DELLA MIA STORIA

 

Da sempre ossessionata dal corpo umano, fin da quando ero piccola adoro disegnare ossa, e  parti anatomiche, che ai miei occhi somigliano a geniali sculture. Ho riprodotto quelle forme talmente tante volte da aver imparato l'anatomia molto tempo prima di averla studiata sui libri: non conoscevo i nomi ma ricordavo ogni avvallamento e promontorio.
Questa attrazione fatale  mi ha portata verso la danza, disciplina che sceglie il corpo come strumento elettivo. Ho cominciato a danzare all'età di 3 anni circa, da sola, per poi accedere al primo corso di danza a 6 anni.
Dopo una lunga formazione iniziata nella mia città natale, Catania, e proseguita a Milano, sono stata danzatrice e poi insegnante di danza classica, occupazione che rappresenta tutt'oggi una parte imprescindibile della mia quotidianità. Amo scrivere, ho anche pubblicato un libro sulla danza e da anni ho una rubrica che affronta il tema dell’insegnamento della danza, su un magazine online di settore, chiamato Dance Hall News. Ho anche pubblicato un libro che ha per titolo "In Viaggio con la Danza", edito da Libreria Georgrafica.
Dal 2012 pratico yoga, la danza non forniva più risposte alle mie domande e al mio bisogno di coltivare un approccio più spirituale all'esistenza. Dopo qualche anno di pratica ho deciso di iniziare la mia formazione da insegnante, che continua ancora oggi.
Un aspetto dell’insegnamento che considero sacro e che cerco di onorare ad ogni singola pratica è mettermi al servizio di chi ha bisogno di una guida, con umiltà e gratitudine verso chi ha piacere di percorrere un pezzettino di cammino insieme a me.

Non amo presentarmi attraverso il classico curriculum,  le competenze vanno sperimentate sul campo, ma credo sia importante per chi non mi conosce personalmente poter comprendere il percorso che ho fatto finora, quindi qui di fianco pubblico alcuni degli attestati relativi ai corsi che ho frequentato e concluso, compresi quelli che riguardano le discipline bioenergetiche, ho omesso le formazioni coreutiche dato che la mia formazione in danza esula dal campo d'indagine in cui attualmente mi muovo.


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Q&A 

Lo yoga è per tutti?

Perché ancora Online e non in presenza?

Cosa mi serve per praticare online?

Per praticare yoga ti serve solo il corpo, nella sua accezione più ampia olistica, di unità corpo-mente-spirito. Quindi sì, lo yoga è per tutti, ma questo non vuol dire che tutti siano adatti a qualsiasi tipo di yoga, così come qualsiasi tipo di posa. Ognuno di noi è unico, con peculiari caratteristiche in termini di elasticità, forza, durata, potenza, e delle necessità specifiche a seconda della strategia di vita, nonché tutte le caratteristiche psichiche, emozionali. 

Credo che ognuno debba scegliere la pratica più adatta a sé, per questo è bene provare più stili e più conduttori, osservando come ci si sente durante la pratica e nelle ore successive. Esistono tante visioni sullo yoga quanti sono gli insegnanti che lo propongono, sebbene tutti questi fiumi poi convergano verso un unico, immenso oceano. Non so se la mia proposta fa risuonare qualche corda nelle profondità del tuo essere, per questo la prima pratica con me è sempre gratuita

La comunità che si è creata in questi anni di pratiche con gli Orsetti è sparsa un po' su tutto il territorio nazionale, per questo non posso garantire al gruppo un luogo fisico in cui potersi vedere tutti insieme più volte alla settimana.
Nonostante le mie iniziali resistenze, ho compreso che la lezione online è uno strumento interessante non solo per tutte le questioni logistiche che rendono la fruizione logisticamente più comoda per i praticanti, ma anche didatticamente, dal punto di vista dell'apprendimento.
Se piazzi bene la tua camera io posso vedere tutto quello che fai e guidarti passo dopo passo. La relazione con me, è praticamente di uno a uno, non ci sono distrazioni, solo tu, la pratica, e la mia voce. Con la possibilità di inviarti la registrazione della lezione, potrai rifare quella specifica pratica quante volte vuoi, dando al tuo corpo la possibilità di imparare dalla ripetizione, srotolando il tappetino anche quando non ci sono appuntamenti live con il gruppo, nutrendo autodeterminazione e piacere per la pratica personale in solitaria.
 

Tappetino da yoga (se non ce l'hai e non sai quale acquistare chiedimi consiglio).
Mattoncini, vanno bene sia di foam che di sughero (se non li hai puoi usare dei libri).
Cinghia da yoga (se non ce l'hai puoi utilizzare una lunga sciarpa o la cintura dell'accappatoio).
Coperta (da usare a volte come prop o anche proprio per lo scopo per cui è stata inventata).
Parete. Basterà una fetta di parete contro cui appoggiare il margine corto del tappetino, in assenza della quale puoi usare anche una porta chiusa, una libreria o un armadio: qualsiasi cosa possa fornirti appoggio e resistenza quando ci metterai il peso sopra.
Connessione internet stabile.
Device affidabile, da sistemare in modo che la camera ti riprenda a figura intera (puoi usare anche il cellulare, ma secondo me con un computer hai una visuale migliore).
 

Bisogna essere affiliati a qualche religione per praticare?

È necessario un maestro per pratcare?

Bisogna essere flessibili per praticare yoga?

Come per ogni attività che si impara da zero, almeno all'inizio c'è bisogno di una guida, specialmente se desideri affrontare, ad esempio, la lettura e lo studio dei testi, per comprenderne i significati che a prima vista possono sfuggire. Esistono molti libri che si possono leggere sullo yoga, scritti da Maestri illuminati e Guru, ma essere accompagnati da qualcuno che è già sul cammino da più tempo di noi è sempre una buona idea. Lo stesso vale anche per le posizioni, per immergersi nella profondità di questa esplorazione in sicurezza.
Il maestro è lì principalmente per facilitare l'apprendimento dei concetti e delle tecniche, ma soprattutto cerca di connettere lo studente con il proprio maestro interiore. Ciò che ripeto sempre ai miei studenti è che ad un certo punto io devo diventare inutile, altrimenti vuol dire che non ho fatto bene il mio lavoro.

Direi di no. Se sei già flessibile perché hai ereditato geneticamente questa caratteristica allora buon per te, in questo caso magari potrai lavorare più sulla promozione della propriocezione e della forza muscolare indispensabile per proteggere le tue articolazioni da una escursione di movimento estrema. 
Se invece sei quello che io chiamo T.D.P. ossia un 'tronco di pino’ (io faccio parte della categoria a pieno titolo dalla nascita) allora lo yoga asana può essere un buon modo per cercare di ritrovare più di flessibilità, anche perché ricorda: dentro ad un corpo flessibile risiede una mente altrettanto flessibile. 
Tuttavia più che di flessibilità amo parlare di mobilità, perché è proprio questa la medicina per una lunga giovinezza delle articolazioni, restando nella regola del “non troppo, non troppo poco” per stimolare i tessuti senza violenza. In questo caso più che una postura esterna è indispensabile lavorare sul mantenimento di una postura interna, quella della mente.

Lo yoga ci dona strumenti per divenire esseri umani migliori, completi, che comprendono quale straordinaria occasione sia essere qui come esseri umani. 

La filosofia dello yoga affronta tematiche che sono alla radice di qualsiasi ricerca spirituale, parlano dell'esperienza umana con grande puntualità e profondità offrendo al contempo tecniche e pratiche per potersi evolvere in qualità di esseri spiritualiche compiono un viaggio nel mondo dei fenomeni, il mio consiglio è di provare a partecipare a qualche pratica e osservare come ti senti, prima di decidere se intraprendere questo percorso.

 

 

Ti sei sentito più vitale?
Ti sei sentito incluso?
Ti sei sentito accolto?
Ti sei sentito al sicuro?

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La mia offerta formativa 

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YIN YOGA

HATHA YOGA

Lo Yin Yoga è una pratica di yoga contemporaneo ispirata alla filosofia del Tao e alla Medicina Cinese. Le posizioni vengono mantenute più a lungo, con un'attitudine meditativa e un totale rilassamento dell'apparato muscolare. La guarigione avviene nel silenzio e nella quiete. 

Mercoledì 18.00 | 19.30 online

Giovedì      19.30 | 20.30 in presenza

Lo yoga più conosciuto e praticato.
Le mie pratiche sono multilivello per includere tutti i partecipanti. vengono consegnate opzioni e varianti per permettere a tutti di godere degli effetti delle posizioni rispettando i tempi e gli spazi che il corpo permette di abitare. 
Lunedì   12.00 | 13.30 online
                18.30 | 19.30 in presenza
Martedì  18.30 | 19.30 in presenza

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YANGTOYIN

KUNDALINI YOGA

Il Kundalini Yoga è stato trasmesso a partire dalla fine del 1960 da Yogi Bhajan negli Stati Uniti. In realtà, però, si tratta di un'antichissima pratica tantrica per purificare il corpo dalle tossine, attivare le risposte immunitarie e centrarsi nello spazio del cuore, non come organo ma come campo energetico.

Martedì    19.30 | 20.30 in presenza

Questa pratica speciale è composta da una parte attiva, riscaldante, energizzante, yang; seguita da una sezione più rinfrescante, rilassante, Yin.
Si tratta di un viaggio attarverso gli spiriti e le essenze che ci abitano, per armonizzare, bilanciare, purificare.

Mercoledì  18.00 | 19.30
                     (online, in alternanza a Yin) 

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Perché gli orsetti?
L'orso è il mio animale totem.
“Non fare l'orso!” 
Beh io non lo faccio, lo sono! Schiva, tendenzialmente asociale, amante della solitudine e del letargo, sia del corpo che della mente. Non ho bisogno dell'inverno per sospendermi in un sonno profondo e lontano, in cui nessuno può raggiungermi, quando ne ho bisogno. Mi ritiro nella tana per nutrirmi di silenzio ene esco solo quando sono pronta.
Da quando ho cominciato a praticare yoga ho sempre notato attorno a me fantastici felini dalle muscolature scolpite e movenze seducenti, oppure meravigliosi volatili, capaci di sfidare ogni legge della fisica, ergendosi in posizioni aeree che io posso solo sognare di fare. 
Ampliando lo sguardo, però, ci si accorge di questa popolazione silente ma numerosa: gli orsetti. 
Gli orsetti non sono particolarmente agili e tendenzialmente sono pigri e rotondetti, gli piace oziare, rotolare, mangiare, dormire e sguazzare nelle pozze d'acqua. 
Sono creature che sanno cosa vuol dire godersi i piaceri della vita, poco interessati a assurgere al clamore delle folle. Il loro motto è: minimo sforzo per il massimo risultato. La caratteristica vincente degli orsetti è una gran voglia di giocare senza prendersi troppo sul serio, così può capitare che persino ciò che sembrava impossibile diventi possibile. Questa, secondo lo yoga, è Līlā, un'azione fatta per il semplice piacere di farla, senza uno scopo, non diretta al risultato. L'universo stesso è un gioco dell'Assoluto, il Divino crea perché può farlo, non perché deve, potrebbe anche decidere di non creare e di ritirarsi nel profondo, verso la sua essenza più interiore. L'azione creativa è un modo per mettersi alla prova, per esperire attraverso l'incarnazione dell'idea, per provare il gioco dell'esistenza terrena.

«Na prayojanavattvāt lokavat tu līlākaivalyam»
«Egli non ha motivo di essere. Allo stesso modo il mondo è semplicemente un suo gioco.»
Brahmasūtra II, 1, 32-33.

Se anche tu sei un orsetto a cui piace giocare, hai trovato la tua comunità.

 

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